NELL’AMBITO DEI PROCEDIMENTI DISCIPLINARI, DOPO QUANTI PROVVEDIMENTI IL LAVORATORE RISCHIA IL LICENZIAMENTO?

Qualora il lavoratore nell’arco temporale di 2 anni, commetta la medesima infrazione che ha dato luogo ad una sanzione disciplinare, si configura la cosiddetta recidiva.

Cosa comporta la recidiva nell’ambito disciplinare?

In alcuni casi espressamente previsti dal contratto collettivo, (come per il CCNL dell’industria metalmeccanica), la recidiva dà la possibilità al datore di lavoro di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro, quindi al licenziamento. Ciò accade in quanto, la recidiva, prevista all’ultimo comma dell’art. 7 della legge n. 300/1970, si configura come un’aggravante.

Cosa può fare il lavoratore in caso di licenziamento disciplinare?

Il lavoratore potrà impugnare la lettera di licenziamento, entro 60 giorni dal ricevimento della stessa, premurandosi di proporre poi ricorso entro 6 mesi.

Sarà quindi il Giudice, a dover accertare la proporzionalità della sanzione espulsiva, quindi decidere se confermare la genuinità del licenziamento, oppure adottare le decisioni del caso.

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